Il Tempo di scatto

E’ tempo di scegliere la giusta esposizione

TempoDiScatto_01Ti sarà capitato più volte di sentire parlare di tempo di scatto oppure di vedere strani numerini nel display della tua fotocamera indicanti frazioni particolari. Se pensi che sia giunto il tempo per comprendere il significato di questo parametro, non aspettare oltre e leggi questa spiegazione.
In questo articolo parliamo appunto del tempo di scatto, chiamato a volte anche tempo di posa.
Il tempo è uno dei tre parametri fondamentali che permette di decidere l’esposizione di una foto.

Proviamo a chiarire bene il concetto, il tempo di esposizione rappresenta l’effettivo tempo in cui il sensore, o la pellicola, guarda la nostra scena inquadrata. Durante questo tempo il sensore cattura quanta più informazione possibile.
Se facciamo un esperimento e per un attimo supponiamo che non ci siano altri parametri che influenzano la luminosità della nostra foto, ci viene semplice pensare che se il tempo è breve, la foto può essere scura, mentre allungando il tempo si riesce a schiarire un’immagine.

Che ne dici, fin qui tutto chiaro?

Bhe, spero di si, ma molte possono essere le domande, ad esempio:
Come scelgo il giusto tempo? Come posso impostare questo parametro? Come fa la macchinetta ad attuare questo tempo?

Andiamo con ordine, scegliere il giusto tempo significa due cose:

  1. Scegliere un tempo che mi permetta di avere una foto con la giusta luminosità. Ovvero il tempo scelto deve essere adeguato alla luce presente sulla scena. Ad esempio per ottenere la giusta esposizione in un panorama notturno dovrò avere un tempo lungo in quanto c’è poca luce. Viceversa se facciamo una foto in pieno giorno, avendo molta luce, il tempo sarà sicuramente più breve.
  2. Definire se ho la necessita di avere un tempo veloce o lento per bloccare oppure enfatizzare un movimento.
    Questo invece ci ricorda che molti dei soggetti che possiamo fotografare si muovono quindi se vogliamo essere sicuri di avere una foto nitida di un oggetto in movimento dobbiamo scegliere un tempo abbastanza breve. Viceversa, in altre occasioni può essere creativo avere una piccola parte dell’immagine mossa, così da evidenziare un movimento. Pensiamo ad un batterista che suona la batteria, se nella scena si vedono le bacchette in movimento, si percepisce che la foto è stata colta sul momento e non è una foto messa in posa.

Può sembrare che le due cose non siano compatibili, ovvero se voglio forzare un tempo veloce ma la mia scena non ha luce a sufficienza, mi ritroverò con una scena scura. Fortunatamente i parametri che le nostre fotocamere possono controllare e contribuiscono all’esposizione sono tre. Vi invito quindi a visitare la pagina relativa al triangolo dell’esposizione dove troverete maggiori informazioni a riguardo.

Qui invece continuiamo ad approfondire un po’.Per avere una buona padronanza del tempo di esposizione è fondamentale capire come esso viene indicato e mostrato dalla nostra fotocamera. Semplice mi direte, essendo un tempo viene mostrato in secondi! Esatto, ma non è tutto. Infatti se richiamate alla memoria il momento in cui scattate le vostre le vostre foto, spesso il “click” è un istante, ovvero qualche frazione di secondo. Ed è proprio in questo modo di dire che troviamo la risposta, ovvero:

  • Per tempi inferiori al secondo, la nostra fotocamera ci mostrera una frazione che rappresenta il tempo effettivo di scatto.
    Facciamo degli esempi: 1/2 = mezzo secondo; 1/8= Un ottavo di secondo, ovvero 0,125s. Occorre prendere confidenza con la proprio fotocamera in quanto spesso la frazione viene mostrata in piccolo, altre volte lasciata sottintesa.
  • Per tempi superiori al secondo la fotocamera ci mostra un numero indicante i secondi effettivi di esposizione.

Ora vi consiglio di soffermarvi un po’ su questo concetto e prendere dimestichezza con questi numeri, magari anche memorizzare alcune note. Per questo vi riporto degli esempi che per me sono state belle scoperte:

  • Se il tempo raddoppia, raddoppia anche la luce catturata dal sensore, ovvero la luminosità;
  • Viceversa, se dimezzo il tempo, la luce dimezza. In gergo tecnico si dice che la foto verrà uno stop più scura;
  • Un buon tempo per fermare le persone in conversazione è 1/60s;
  • Il tempo per fermare una persona che cammina è circa 1/120s;
  • Per fermare gesti sportivi si deve arrivare a circa 1/250 – 1/800s;
  • Volendo anche i dettagli fermi (ad esempio la mano di un pallavolista) occorre usare tempi più rapidi di 1/800;
  • Se invece si vuole ottenere un panning di una bicicletta si deve mantenere un tempo di circa 1/10-1/20;

Come fa la fotocamera ad attuare il tempo di scatto?

Prima di concludere, ci tengo a spiegare come fa la fotocamera ad attuare questo tempo.
Possiamo pensare che la fotocamera tiene nascosto il sensore dietro una piccola tenda e permetta il passaggio della luce solo per l’istante di tempo definito.
Questa tenda si chiama otturatore. Nella maggior parte delle fotocamere reflex esso è composto realmente da due tendine in fibra di carbonio che muovendosi a velocità molto elevata, permettono di mostrare e nascondere il sensore.
Per molte compatte ed alcune nuove reflex, l’otturatore può essere un comando elettronico che va a pilotare direttamente il sensore sostituendo una od entrambe le tendine.
Allo stato attuale (marzo 2015), le reflex top di gamma hanno tutte un otturatore meccanico. Solamente la nuova D810A ha la possibilità opzionale di disabilitare la prima tendina e renderla elettronica.

Spero che il tempo che avete dedicato alla lettura di questo articolo sia stato speso bene e vi abbia portato qualche nuova nozione. Fatemi pure sapere i vostri commenti e se vi è piaciuto vi chiedo di condivierlo in uno o più social.