Diaframma e apertura focale
La giusta apertura ti permette di andare ovunque
Quando la luce dell’immagine che stiamo fotografando passa attraverso l’obiettivo in realtà passa attraverso numerose lenti. Ogni lente può essere considerata un’apertura in quanto ha un certo diametro entro cui la luce deve passare. Più grandi sono le lenti più c’è la possibilità che queste siano luminose. C’è però una posizione negli obiettivi dove la luce passa attraverso una vera e propria apertura circolare o meglio, un diaframma a lamelle. E’ proprio quel punto dove si regola l’apertura dell’obiettivo che comunemente viene detto anche diaframma.
Osserviamo infatti una struttura di esempio di un obiettivo. Come si vede indicato ad un certo punto c’è un diaframma che può essere regolato per usare più o meno area disponibile. Si fa spesso l’esempio del rubinetto che lascia passare più o meno acqua. Oppure possiamo immaginare la porta della nostra camera e pensare di socchiuderla o aprirla del tutto. Se la stanza è buia ci accorgiamo subito che in base all’apertura si avrà una luminosità diversa della stanza. Volendo spingerci oltre, proprio con la porta della stanza potremmo creare l’effetto della diffrazione, ma ci torneremo più avanti.
Riprendiamo in mano il nostro obiettivo e chiediamoci: ok, con questa partura regolabile cosa ci posso fare?
- Regolare la luminosità
Come nell’esmpio di poche righe sopra, impostare una apertura ampia consente di far entrare più luce, quindi aumentare l’esposizione. Per questo motivo, l’apertura, assieme al tempo e alla sensibilità è uno dei parameti del triangolo dell’esposizione. - Regolare la profondità di campo
Questa è una sorta di effetto di ottica che si crea, ovvero l’apertura consente di aumentare o diminuire la profondità di campo, cioè l’ampiezza della zona a fuoco. In particolare Con un’apertura molto grande si ottiene una profondità di campo molto ristretta. Questo è molto usato nei ritratti. Viceversa, con una apertura picolla si allunga la profondità di campo e questo può far comodo nelle foto panoramiche come pure nelle foto di gruppo. A breve un approfondimento su questo tema. - Ottenere più definizione nella foto
Qui andiamo un po’ più nel dettaglio, in particolare nei dettagli fisico/costruttuvi delle ottiche. Ogni lente ed ogni obiettivo ha un campo di lavoro ideale dove restituisce il meglio in quanto a dettagli e contrasto. Semplificando possiamo dire che una lente ha delle perfomance migliori quando lavora al centro. Per questo possiamo dire che con l’impostrazione di apertura possiamo limitare i raggi di luce nella parte centrale dell’obiettivo per ottenere più nitidezza. Quindi generalmente, nelle ottiche fotografiche si ottiene un incremento delle prestazioni chiudendo leggermente il diaframa. Solitamente, le ottiche standard danno il meglio da F5.6 a F11 anche se come sempre conviene studiare a fare qualche prova con la propria attrezzatura.
Per approfondire questo parametro vi invito ad approfondire anche il tema della diffrazione che è quel fenomeno che va a limitare la risoluzione quando si chiude molto il diaframma di un obiettivo.
Che te ne pare? Mi sembra si possano fare un sacco di cose.
Personalmente infatti questo è il parametro che mi piace tenere più sotto controllo in modo da essere consapevole di come regolo i parametri descritti nell’articolo.
Per fare questo spesso lavoro con la mia reflex impostata in priorità di apertura (o priorità di diaframmi).
Come si indica l’apertura focale nella fotocamera?
Ora che abbiamo capito cos’è l’apertura e su che cosa influisce, non ci resta che chiarire l’ultima cosa: come ci mostra il valore nella nostra fotocamera?
Ho tenuto questo punto per ultimo, perché a volte può sembrare poco intuitivo, quindi ci tengo che prima vengano compresi i concetti base, poi sono sicuro che il metodo con cui lo si rappresenta si capisce in fretta.
Veniamo alla definizione: L’apertura viene indicata come il rapporto fra la lunghezza focale e la dimensione del diaframma. Ovvero essendo un rapporto più grande sarà il valore meno sarà il diametro dell’apertura.
Considerando l’origine circolare del diaframma si ha che un raddoppio della luminosità significa un rapporto di 1/√2.
Si avrà otterrà quindi questa sequenza:
1 – 1.4 – 2 – 2.8 – 4 – 5.6 – 8 – 11 – 16 – 22 – 32
Vi dicono niente questi numeri? Sono sicuro che li avete già sentiti.
In particolare si indica l’apertura apponendo la lettera F al numero dell’apertura, ad esempio F5.6
I numeri indicati sopra segnano un raddoppio dell’esposizione. Quindi impostare l’ottica a F5.6 invece che a F8 fa aumentare l’esposizione di uno stop.
Come fatto per tempi e diaframmi vediamo di fare alcuni esempi ed alcune note pratiche:
- Per avere più luce si deve aumentare la dimensione dell’apertura ovvero impostare un F più basso;
- Si ha quindi che F2 è più luminoso di F2.8; F2.8 è più luminoso di F4 e così via;
- Uno zoom generico spesso non scende sotto F5.6 alla massima focale;
- Uno zoom professionale riesce ad avere una apertura costante ad F2.8 su tutto il range di focali. Questi zoom sono spesso molto ricercati e costosi;
- Gli obiettivi fissi arrivano a luminosità molto elevate riportando valori di apertura anche di F1.4;
- Per ottenere un ritratto con sfondo molto sfocato impostare valori di F bassi, ad esempio F2.8;
- Per foto di gruppo si consiglia di usare almeno F8 – F11 per avere tutte le persone adeguatamente a fuoco;
- Per panorami impostare F8 o superiori; Ovvero chiudere il diaframma per allungare la profondità di campo;
Eccoci giunti al termine di questa introduzione al concetto di diaframma. Spero che ora il concetto sia più chiaro e ti senti pronto per sperimentare questa impostazione. Se hai delle domande non esitare a scrivermele o metterle nei commenti.
Questo è uno degli argomenti chiave per saper usare una macchina fotografica, qui abbiamo conosciuto le basi, resta in contatto per trovare altri esempi e stimoli per imparare in modo pratico come usare al meglio la tua fotocamera.